Detroit

Detroit è una grande metropoli con una storia unica, in parte sovrapponibile a quella di Torino.

Gli scatti di PeterOtt per la collezione Detroit nascono da una collaborazione con il fotografo Geoff George nell'ambito di un progetto artistico di scambio culturale tra Torino e Detroit, che ne ha esaltato differenze ad analogie.

La storia di questa città ed il suo rapido, ma ineluttabile declino, sono lo specchio delle contraddizioni del mondo occidentale.

 

 

Detroit è stata, negli anni del boom economico, la città con il reddito pro-capite più alto degli Stati Uniti, la sua fortuna sembrava essere la vocazione automobilistica che in quel periodo trainava le economie di molti Stati, Italia compresa. Eppure oggi ben sappiamo come il futuro per queste città non sia stato così roseo come si sperava.

Conoscendo lo sfolgorante passato di Detroit, è ancora più incredibile la vista della città oggi, dopo qualche decennio e in seguito alla grande crisi. I primi segnali di un sistema instabile si hanno già a partire dalla fine degli anni ’70, il mercato dell’auto migra anche verso l’estero e si iniziano a perdere posti di lavoro.

La struttura sociale si avvia verso lo sgretolamento e le crescenti questioni razziali diventano sempre più dirompenti, aggravando così il processo di ghettizzazione comune a tutte le grandi città americane.

 

Le persone abbienti, scelgono con sempre maggior frequenza di abitare negli hinterland che diventano, con il contributo di Hollywood, parte integrante del sogno americano.

Questo progressivo svuotarsi del centro cittadino dimezza in un paio di decenni la popolazione di Detroit, e come in un copione poi ripercorso da altre grandi città, si ritrova con interi quartieri abbandonati.

 

 

La grande crisi del 2008 da il colpo di grazia alla già martoriata Detroit, che nel 2013 dichiara ufficialmente la bancarotta. Il sogno americano fallisce, la povertà è tangibile e, come ci si può aspettare, la città si trova con il tasso di criminalità più alto degli Stati Uniti.

Ancora oggi Detroit vive una situazione difficile, ma la rinascita della piccola e media impresa unitamente ad un fervente movimento artistico fanno intravedere timidi segnali di speranza.

Gli affitti delle abitazioni, considerevolmente più bassi della media americana, hanno trasformato la città in un posto conveniente per molti artisti che hanno così risposto al progetto dell’amministrazione di ripulire i muri imbrattati della città, con la creatività ed il dinamismo culturale.

Questo è lo scenario in cui sono nati gli scatti a Detroit, carichi di significato, di storia e anticipatori di una nuova fioritura culturale. Ogni opera possiede anche una sua unicità dato che i graffiti sono spesso coperti e sovrascritti da nuovi disegni e colori, diventando una sorta di scatto irripetibile che ne aumenta il fascino e il prestigio.